Non mi vergogno di aver fatto un lavoro umile come consegnare ricambi di auto. Anzi. Ci ho messo la stessa passione che mi ha spinto a fare altre esperienze nell’automotive.
Il mondo patinato, luccicante delle concessionarie e dei saloni l’ho vissuto ma non mi tiro indietro se si tratta di fare anche il lavoro sporco e duro.
Sotto la neve, sotto la pioggia, sotto il sole.
Specialmente nelle valli bergamasche sotto la neve senza l’ESP. Nei tornanti.
Parafrasando il film il Gladiatore, il cuore pulsante dell’automotive sono piu’ le officine, non gli uffici di una multinazionale. Sono i meccanici con le loro mani rovinate e sporche di olio. Sono le officine con il profumo di pneumatico e i rombi di motori.
Ho sentito recitare i requiem del motore diesel e le reali necessita’ e problematiche degli automobilisti. God willing, fra qualche anno o decennio, con la diffusione delle auto elettriche di massa, molti di questi componenti e ricambi finiranno nell’oblio.
Cosa ci vuoi fare, il progresso non si ferma, ci adatteremo!
Da ogni cosa si impara. Anche questa volta ho imparato lavorativamente parlando, e per imparare cose che gli altri non sanno, bisogna fare cose che gli altri non fanno. Per differenziarsi, per essere unici nel mercato del lavoro.
E poi, un vero automobilaro lo vedi al volante, quando riesce a fare le consegne in tempo anche con un catorcio del genere.
Rispettando sempre i limiti di velocita’. Quasi sempre, ma ho solo sforato di 5 km/h. Me lo ha detto un’Autovelox. Mea culpa, mea maxima culpa.
Mi raccomando, al volante sempre prudenza e rispetto delle regole.
🙂